Turismo internazionale ancora in crescita

singapore-246836_960_720Secondo quanto afferma il nuovo rapporto dell’Unwto (United Nations World Tourism Organization), il turismo internazionale nel 2015 è cresciuto del 4,4 per cento, ovvero cinque volte e mezzo il ritmo di sviluppo del Pil italiano. Tuttavia, il buon risultato complessivo non deve lasciar passare in secondo piano il fatto che in Italia il business turistico è cresciuto sotto media UE e sotto media mediterranea. Nonostante, si intende, il positivo contributo che è stato elargito dall’Expo 2015, con l’Esposizione Universale a traghettare nei nostri confini un ampio numero di visitatori, e non solo professionali.

In maniera più dettagliata, il dossier Unwto ricorda come nel 2015, a fronte delle prevedibili difficoltà dell’Africa (il cui business turistico è calato del 3,3 per cento, come principale conseguenza dei timori per la sicurezza di alcune località particolarmente gettonate in Kenya, nel Mar Rosso, in Tunisia), gli arrivi di turisti internazionali sono passati da quota 1,134 miliardi a quota 1,186 miliardi. Ovvero, una differenza positiva per 52 milioni di unità, riconducibile per il 4,7 per cento all’Europa (di cui il 7,3 per cento nei Paesi del Nord e il 5 per cento nell’area mediterranea), per il 5,6 per cento in Asia, per il 5,9 per cento in America.

È sicuramente di maggiore conforto il confronto con i dati del 1990: all’epoca, anche a causa del caro-trasporti (rispetto ad oggi) coloro che potevano permettersi andare in vacanza all’estero erano “solamente” 435 milioni di unità. Dunque, in soli tre lustri di distanza da quel momento, l’incremento dei turisti esteri è cresciuto del 172 per cento.

Fin qui le buone notizie per il turismo internazionale. Le cattive sono tuttavia dietro l’angolo per l’Italia. Se infatti è vero che negli anni ’70 l’Italia era al primo posto per attrattività globale, il Bel Paese ha perso gradualmente posizioni, chiudendo il 2015 al quinto posto con 50,7 milioni di arrivi, dietro gli 84,5 milioni di arrivi della Francia, i 77,5 milioni di arrivi degli Stati Uniti, i 68,2 milioni di arrivi della Spagna e i 56,9 milioni di arrivi della Cina. Sugli incassi, invece, siamo solamente settimi, dietro anche la Gran Bretagna, che ha solamente un terzo dei nostri siti Unesco ma, evidentemente, riesce a metterli più a frutto di noi.

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